Quando parlo di immagine coordinata mi riferisco a un puzzle, più o meno complesso, composto da tanti pezzi quanti sono gli elementi che entrano in gioco nella comunicazione visiva della tua attività.
Personalmente non mi limito a creare un logo, o un marchio, i classici biglietti da visita, busta e carta intestata, l’immagine coordinata non è solo questo. Chi si limita a logo + modulistica ha semplicemente realizzato un logo e la modulistica. L’obiettivo è creare un’identità precisa, univoca e che trasmetta i valori che l’attività, o chi/cosa rappresenta, vuole comunicare. Lo studio deve toccare a 360° ciò che gira intorno al nome dell’attività, certamente la modulistica di base se necessaria, ma anche la grafica coordinata fra supporti e media differenti, dal design del sito web ai caratteri e i colori istituzionali, il layout di pubblicità, impaginati e qualsiasi altra “cosa” del proprio business.
Ipotizziamo tu sia il titolare di un ristorante
La tua immagine coordinata potrebbe partire dallo studio del marchio, passando per la scelta dei colori e dei caratteri. Il logo sarà applicato sull’insegna del ristorante, così come sul vestiario del personale, sul menu e sulla carta dei vini rigorosamente impaginati su un layout studiato con quei colori e caratteri di riferimento. Se il cliente chiederà la fattura, questa sarà formattata con il tuo inconfondibile stile, e ringraziandolo per aver scelto il tuo ristorante gli lascerai il biglietto da visita con grafica coordinata e l’indicazione del sito web, il quale, manco a dirlo, avrà nel suo design ogni riferimento alla grafica studiata nel progetto iniziale.
Qualche giorno dopo, girando su Facebook, lo stesso cliente che vedrà la tua inserzione pubblicitaria assocerà immediatamente l’immagine sponsorizzata al TUO ristorante, e questo grazie al logo, alla scelta dei colori e alla disposizione dei testi, ma a volte possono bastare anche solo i font utilizzati. Questi elementi abbinati coerentemente non saranno utili solo al riconoscimento immediato della tua attività, saranno fondamentali per favorire il ricordo di un’esperienza, facendo riassaporare al cliente il gusto e i profumi della tua cucina, la qualità del servizio, il tutto concentrato in una sintesi grafica studiata accuratamente per creare un identità basata sui valori da trasmettere.
Ipotizziamo tu sia il titolare di un ristorante molto diverso
Non hai un logo. Il nome del tuo ristorante è scritto con il più comune dei fonti presi a caso da un software installato sul computer di tuo cugino. Ok, possiamo anche ipotizzare che il logo non sia poi così importante per te, del resto il tuo lavoro può essere svolto ugualmente… Sui tuoi menu, impaginati su carta pregiata usomano da 90gr. plastificata e piegati a mano, il logo è già scritto con un font differente, un po più arrotondato, va bhe, le dimensioni dei testi sono piccoli e i nomi dei piatti con colori diversi fra loro, i prezzi scritti in arancione su sfondo rosso. Capite bene che la scelta non è proprio azzeccata, soprattutto se guardando i tavoli ci accorgiamo che le tovaglie sono tutte azzurre con i cuscini blu, quasi tutti blu perché un paio sono bianchi… Ma tu vai avanti e, dritto come un treno senza meta, vuoi fare la sponsorizzazione su Facebook del tuo menu del giorno, ovviamente i caratteri e i colori scelti non sono proprio uguali uguali a quelli del menu, forse meglio così, però almeno la foto scelta è delle più buie e desolanti che potessi scegliere, ma hai avuto il buon gusto di utilizzare lo stesso format per i manifesti da mettere in strada con lo stesso messaggio. Il cliente che domani passerà da quella strada o vedrà la tua inserzione su Facebook… Lo stesso cliente che a fine cena ha preso, dal cestino accanto alla cassa, il biglietto da visita con il nuovo numero di telefono del ristorante scritto a penna sotto lo scarabocchio fatto per coprire il vecchio numero… Come potrà associare quelle pubblicità alla tua attività? Quali elementi in comune fra loro possono far trasparire valori e sensazioni positive? Si, il nome del ristorante può bastare ma non credo sia una strategia ottimale.
Questi sono solo due esempi, ma questo discorso si applica per ogni attività, in ogni settore e in qualsiasi contesto valga la necessità di comunicare in modo differente.